Scienza e Fede


SCIENZA E FEDE SONO IN CONTRASTO TRA LORO?

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Scopo di questa sezione è illustrare che non esista alcuna reale contrapposizione tra scienza e fede. In effetti, la fede in Dio completa e non contrasta ciò che la scienza indaga. Tant’è che nessuna scoperta scientifica ha mai invalidato anche solo una delle nostre verità di fede (verità cristiane, s’intende). Purtroppo, però, da ormai molti anni, ci tocca leggere o sentire di un presunto insanabile contrasto tra scienza e religione. Proprio ieri ho letto il commento di un ateo il quale diceva che la differenza di fondo, tra loro (atei e agnostici) e i credenti in Dio, consisterebbe nel diverso stato di "allenamento" della mente umana. A sentir lui, loro avrebbero la mente ben allenata alla logica e al raziocinio, dunque sarebbero persone lucide e razionali; noi credenti, invece, saremmo di mente pigra e credulona. Capita spesso, anche, di leggere o sentire che, mentre gli atei siano dotati di grande cultura, i credenti siano, perlopiù, persone ignoranti e sempliciotte. Qualcuno ha addirittura detto che per credere a quanto scritto nella Bibbia si debba essere “cretini”. Tra i tanti luoghi comuni relativi agli atei e a noi credenti, vi è anche quello secondo il quale quasi tutti gli scienziati non credano in Dio. Cominciamo, allora, col dire che certe “definizioni” o “etichette” siano a dir poco offensive e, anche quando non lo sono, risultano, comunque, piuttosto fastidiose. Evidentemente, però, c’è chi è afflitto da complesso di superiorità. Non a caso, nel Magnificat, è detto che Dio “ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore (Luca 1,39-55)”. Una frase che, di per sé, è già tutta un programma. Talvolta, dietro la saccenteria e la presunzione di saperne più degl'altri, si cela, addirittura, un sub-strato di ignoranza; non a caso Pascal diceva che "poca scienza allontana da Dio, ma molta scienza avvicina a Lui".

Grandi scienziati come Francis Collins e Carlo Rubbia dimostrano, in realtà, sia possibile coniugare fede e scienza senza che,  tra le due cose, vi sia alcuna contrapposizione. Non sto qui a fare una lista di tutti gli scienziati credenti in Dio (del passato e dei giorni nostri) poiché l’elenco sarebbe troppo lungo finendo, sistematicamente, col dimenticare qualcuno. Il punto è che, se fede e scienza fossero davvero inconciliabili, tali persone sarebbero in contraddizione tra loro mentre non lo sono affatto. Tant'è che alcuni tra i più grandi scienziati di tutti i tempi sono stati, anche, dei fervidi credenti in Dio. 

Tempo fa, sul forum di un noto quotidiano, qualcuno scrisse qualcosa del genere: "Non ha senso parlare di cose come il Big Bang con chi crede ancora all'arca di Noè". Peccato per lui che il padre della teoria dell'Atomo Primigenio (così era definita in origine la teoria del Big Bang) fu, guarda caso, un prete della Chiesa Cattolica: tale Georges Lemaitre. Il mondo ateo, nel tentativo di sbugiardarlo, lo addirittura derise (fu così che ebbe origine l'espressione "teoria del grande scoppio", in inglese Big Bang Theory). Poi, però, tutte le più importanti scoperte fatte dall'astrofisica moderna avvalorarono le intuizioni di quel prete: uno che, guarda caso, credeva all'arca di Noè. Finanche Albert Einstein, che aveva definito "ripugnante" quanto sostenuto da quel prete, dovette ricredersi. E sapete perché il mondo ateo, all'inizio, non diede credito alle parole di Lemaitre? Perché erano convinti che l'universo fosse eterno, infinito e immutabile; in tal modo non era necessario ricorrere a un Dio Creatore. Il fatto, poi, che Lemaitre fosse un prete attirò su di lui il sospetto che stesse, semplicemente, cercando di conciliare l’astronomia col racconto biblico della Creazione. Tutte le più importanti evidenze astrofisiche, a noi oggi note, ci dicono, invece, che l'universo non è affatto eterno.

Ebbene, se non è eterno, perché esiste qualcosa anziché non esserci nulla? Affronteremo tale domanda (e tante altre ancora) in questa sezione del sito.