Capire la Bibbia

Nel mese di Giugno del 595 d.c. San Gregorio Magno indirizzò queste belle parole all'amico Teodoro, il quale, presso Costantinopoli, era medico dell'imperatore bizantino Flavio Maurizio Tiberio. Teodoro, a nome dell'imperatore, gli aveva inviato denaro per il riscatto di cittadini prigionieri dei Longobardi. Nel ringraziarlo come “dolcissimo e gloriosissimo figlio, distante con il corpo ma vicino mediante la carità”, gli scrisse:
 
“Poiché ama di più chi più osa, ho qualche lamentela circa il dolcissimo animo del gloriosissimo figlio mio il signor Teodoro, perché egli ha ricevuto dalla Santa Trinità il dono dell'ingegno, il dono dei beni, il dono della compassione e della carità, ma si lascia tuttavia prendere incessantemente dagli affari del mondo; è tutto intento alle continue pubbliche manifestazioni e trascura di leggere ogni giorno le parole del suo Redentore..
 
Che cos’è, infatti, la Sacra Scrittura se non una specie di lettera di Dio onnipotente alla sua creatura?
E certamente, se la vostra gloria ricevesse una lettera di un imperatore terreno, non indugerebbe, non riposerebbe, non concederebbe sonno ai propri occhi, se prima non avesse conosciuto ciò che l'imperatore terreno gli avesse scritto. L’Imperatore del Cielo, il Signore degli uomini e degli angeli ti ha trasmesso la sua lettera a vantaggio della tua anima, e tuttavia, glorioso figlio, tu non ti curi di leggere con passione questa lettera.
 
Sii ben disposto, ti prego, e medita ogni giorno le parole del tuo Creatore; impara a conoscere il cuore di Dio nelle parole di Dio per desiderare più ardentemente i beni eterni, perché il tuo cuore arda di più grandi desideri per i gaudi del Cielo. Tanto maggiore allora sarà il riposo per il tuo cuore, quanto più ora non cesserà di amare il suo Creatore. Ma per far questo, Dio onnipotente ti infonda lo Spirito Consolatore. Egli stesso riempia della sua presenza il tuo cuore e, riempiendolo, lo ricrei" (San Gregorio Magno, Lettere).

Dunque, San Gregorio Magno invitava l'amico Teodoro, talvolta troppo preso dagli affanni della vita quotidiana, a soffermarsi maggiormente sulla Sacra Parola del nostro Divino Creatore; parola considerata dal santo come "una specie di lettera di Dio onnipotente alla sua creatura". Dio, infatti, attraverso la Bibbia, ci parla e ci istruisce. Lasciamoci, allora, docilmente ammaestrare dalla Sua Parola, leggendola, comprendendola e meditandola ogni ogni santo giorno. Sarebbe bello, allora, se tutti quanti imparassimo a conoscere il cuore di Dio nelle parole di Dio, ma per far ciò, come ebbe a scrivere San Gregorio Magno, serve, innanzititutto, essere "ben disposti"; senza tale disposizione, infatti, non è per nulla facile comprendere realmente il significato della Sacra Scrittura.

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