IL PADRE E' PIU' GRANDE DEL FIGLIO?

S.Trinita-Gonzaga

Il padre è più grande del figlio:

Giovanni 14, 28 Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me.

Matteo 24, 36 Quanto a quel giorno e a quell'ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli del Cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre.
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Il padre è uguale al figlio:

Giovanni 10, 30 Io e il Padre siamo una cosa sola".

Filippesi 2, 5-6 Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio

Anche i brani sopra citati, all'apparenza, non sembrerebbero conciliabili ma in realtà lo sono.

Partiamo da Giovanni 14, 28:

San Tommaso d’Aquino, nel suo Commento al Vangelo di Giovanni, scrisse: “Da queste parole Ario prese l'occasione per spropositare, dicendo che il Padre è superiore al Figlio. Errore che viene confutato dalle parole stesse del Signore. Infatti la frase: «Il Padre è maggiore di me», è nello stesso contesto dell'altra: «Io vado al Padre». Ora, come il Figlio viene a noi secondo la natura umana (cfr.: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio... e il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”, Gv 1,1.14) così va al Padre secondo la medesima natura umana. Perciò anche quando dice: «È maggiore di me», lo afferma non in quanto Figlio di Dio, ma in quanto Figlio dell'uomo, e sotto tale aspetto non solo egli è minore del Padre e dello Spirito Santo, ma persino degli angeli (cfr. Eb 2,9: “Quel Gesù che è stato fatto un poco inferiore agli angeli, noi lo vediamo, per via della morte patita, coronato di gloria e di onore”). Anzi, fu inferiore persino ad alcuni uomini, cioè ai genitori, ai quali in certe cose era sottoposto, come si legge in Lc 2,51. Egli quindi era inferiore al Padre secondo la sua umanità, ma era a lui eguale secondo la Divinità. Come dice Paolo (Fil 2, 6-7): «il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini»”.

San Tommaso ci ha allora chiarito in cosa Gesù era "minore" al Padre. 

Veniamo adesso a Matteo 24, 36:

Gesù disse che neanche gli angeli del Cielo e neppure il Figlio dell'Uomo, ma solo il Padre, sanno quando verrà la fine del tempi. Disse ciò non perché Lui realmente non lo sapesse ma per frenare la curiosità dei discepoli. In casi del genere, la teologia parla di "restrizione mentale", cioè fare un'affermazione intendendo dentro di sé un significato diverso da quello che l'affermazione stessa ha presso l'interlocutore. Tale concetto, proprio della teologia morale, viene usato in relazione a situazioni in cui occultare la verità non solo è lecito, ma addirittura doveroso. Il confessore interrogato su materia di confessione, ad esempio, deve rispondere di non sapere assolutamente nulla (deve dire così anche nell'eventualità ci sia di mezzo un crimine); è tenuto, infatti, a comportarsi in tale maniera affinche il segreto della confessione non venga violato in alcun modo. Voglio precisare che, in casi del genere, non si sta peccando.

Detto anche ciò, Gesù era "minore" al Padre nella Sua natura umana ma era ed è perfettamente uguale nella natura divina. Non dimentichiamo che Dio Padre, Figlio e Spirito Santo è un solo Dio.