QUANTI GIORNI DI CAMMINO CI SONO DA ECBATANA A RAGE?

Ecbatana

- Ci sono due giorni di cammino da Ecbatana a Rage. Rage è sulle montagne ed Ecbatana è nella pianura (Tb5,6) -

Sia Ecbatana (presso l’attuale Hamadan) che Rage (presso l’attuale Teheran) sono entrambe in altura e  pare si trovino da 10 a 20 giorni di cammino di distanza. Eppure anche su questo la Bibbia non sbaglia. 

Quando si parla del Libro di Tobia vanno fatte alcune doverose precisazioni. Di questo testo possediamo due diverse antiche versioni: una detta Greco I (abbreviato GI), l’altra chiamata Greco II (abbreviato GII). Quest’ultima versione differisce leggermente dalla prima perché un po’ più lunga; in pratica contiene alcune frasi non contenute in GI. Le differenze sono minime e non alterano in alcun modo il significato di fondo del libro. Tobia appartiene ai testi detti “Deuterocanonici”; dunque, non essendo presente nel canone ebraico, non ne possediamo una versione in tale lingua. Il testo Masoretico (che è la Bibbia degli ebrei), infatti, non lo contiene. Fra l’altro, pare che l’originale fosse in aramaico anziché in ebraico (di Tobia possediamo dei piccoli frammenti aramaici trovati nelle grotte di Qumran). Il brano su riportato, circa la locazione geografica di Ecbatana e Rage (nonché il tempo di percorrenza da una città all’altra), è presente in GII mentre non c’è in GI. E’ possibile, pertanto, che certe aggiunte fossero, semplicemente, delle glosse apportate dal traduttore. Va poi fatta un’ulteriore considerazione. E’ vero che Ecbatana e Rage distano circa 300 km, come è vero che Arriano scrisse, in Anabasi Alexandri, che Alessandro Magno impiegò 11 giorni per spostarsi tra le due città. Arriano, però, fu uno storico greco vissuto nel II secolo d.c., cioè circa 500 anni dopo i fatti da lui narrati. Si dirà che la distanza tra due città, nonostante il passare dei secoli, rimanga immutabile. Già Strabone, però, vissuto nel I secolo a.c., affermò che “tutti coloro che scrissero di Alessandro preferirono il meraviglioso al vero” (cioè preferirono romanzare anziché attestare quanto realmente accaduto). Sarebbe allora interessante sapere se, aldilà di testimonianze come quella di Arriano, si sia davvero appurato il tempo di percorrenza tra quelle città usando i mezzi di trasporto dell’epoca. 

Detto ciò, l’espressione “due giorni di cammino”, così riportata, potrebbe essere fuorviante. L’autore non parlava di due giorni a piedi ma del tempo di percorrenza minimo per spostarsi tra quelle due città. Anche oggi, quando indichiamo la percorrenza tra due località, sottintendiamo di viaggiare per la via più breve e veloce (tipo in autostrada), alla velocità massima consentita e senza condizioni di traffico; senza includere, poi, le interruzioni in autogrill o dal benzinaio. Un cavallo può viaggiare a 11 km/h al trotto anche per un’ora. I 300 km diventano meno di 30 ore di viaggio a cavallo tenendo tale velocità. Considerando che nei tratti montuosi si viaggia più lentamente, quelle 48 ore di viaggio ininterrotto, indicate da Tobia, potrebbero essere giuste.